Home » Notizie » Unicredit, DB conferma buy

Unicredit, DB conferma buy

Deutsche Bank conferma la raccomandazione buy sulle azioni Unicredit e il prezzo obiettivo a 18,6 EUR. Gli analisti calcolano che, alla luce del tonfo segnato dall’azione per via del conflitto in Ucraina (circa 14 mld euro di capitalizzazione persi), la valutazione del titolo “stia incorporando, oltre a uno scenario molto severo per i 14 mld euro di asset russi, anche un’ulteriore formazione di 18 mld euro di Npl nel 2022-2023 (dunque +150% rispetto al pre-crisi), associati a un impatto negativo sugli utili superiore al 50%”.

 

UCRAINA: banche sotto attacco

 

Il 2022 era iniziato all’insegna del toro per le banche italiane che, con alle spalle i forti recuperi dell’anno precedente e una ripresa economica sempre più solida, erano pronte a remunerare gli azionisti con dividendi e buyback. In poche settimane il quadro è drasticamente cambiato.

 

Dall’inizio di febbraio a venerdì 4 marzo l’indice Ftse Banche ha lasciato sul terreno oltre un terzo del proprio valore, quasi azzerando il rally del 2021 e tornando ai livelli del terzo lockdown. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin e la decisa ritorsione economica dell’Occidente hanno zavorrato i titoli di tutti gli istituti. In maglia nera c’e’ soprattutto Unicredit che ha perso il 43%, riportandosi a quota 9 euro, non molto lontano dal valore che le azioni avevano all’arrivo del ceo Andrea Orcel.

 

Certamente piazza Gae Aulenti così come Intesa Sanpaolo pagano in parte l’esposizione diretta e indiretta al mercato russo. Per Unicredit la credit exposure a Mosca ammonta a 14 miliardi (circa il 2,5% dei crediti complessivi), mentre per la Ca’ de Sass il valore scende a 5,57 miliardi (1,1%). L’importo comprende peraltro anche fidi non ancora utilizzati dalla clientela e dunque rappresenta in parte un’esposizione ancora teorica. Limitata appare anche la vulnerabilità degli istituti italiani al rischio sovrano russo: Unicredit ha infatti a bilancio titoli di Stato di Mosca per soli 1,087 miliardi (pari all’1% dell’esposizione sovrana complessiva), una cifra che per Intesa scende ad appena 50 milioni. Che l’esposizione sia contenuta non sorprende. I rubinetti delle banche internazionali si sono stretti in seguito alle sanzioni del 2014, in risposta all’annessione della Crimea da parte della Russia e nel complesso gli importi sono modesti, sia in termini monetari che in proporzione alle attività totali.

Banche/Russia: S&P; Raiffeisen, Otp, SocGen e Unicredit esposte ma solide

Il conflitto in Ucraina e l’imposizione delle sanzioni alla Russia hanno implicazioni sul settore finanziario che vanno ben al di là dell’area in cui viene consumata la guerra. Lo afferma S&P aggiungendo che fino ad ora ha intrapreso azioni di rating negativo sugli istituti finanziari in Russia, Ucraina, e Bielorussia, molte delle quali legate ai rating sui sovrani e alla “visione dell’ambiente operativo deteriorato”. Quattro gruppi bancari europei hanno esposizioni considerevoli in Russia e Ucraina (Raiffeisen Banking Group, Otp Bank, Societé Generale e Unicredit) – alcuni sono più esposti di altri – ma S&P stima una certa resilienza da parte di tutti i soggetti. Rgb e Otp sono gli istituti presenti anche in Ucraina e l’esposizione combinata dei crediti nei due Paesi rappresenta rispettivamente circa il 5-7% degli asset totali. Societé Generale ha un’esposizione complessiva nelle due aree geografiche pari a 18,6 miliardi di euro di crediti (poco al di sotto dell’1% degli asset totali) e quella di Unicredit in Russia è di poco inferiore all’1,5%. Per valutare il potenziale impatto diretto sul capitale di questi gruppi, S&P si basa su un’analisi interna costruita a partire dai risultati degli stress test dell’Eba considerando anche la possibilità della chiusura delle filiali in Russia e in Ucraina. La resilienza del capitale di queste banche emerge sia nel caso base che prevede un sostanziale aumento delle perdite su crediti, sia nello scenario più estremo in cui le banche vendano le loro partecipazioni nelle filiali locali.

 

Le esposizioni dirette per altre banche in Europa, oltre che a livello globale, sono limitate. “Tuttavia, rimaniamo consapevoli di potenziali significativi effetti di secondo ordine derivanti dal conflitto, che potrebbero portarci a rivedere le nostre ipotesi di base sull’ambiente operativo in Emea”, conclude S&P.

 

Ultimo prezzo azioni Unicredit 11:38:44 

9,07

+6,74%(+0,573)

Leave A Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*